Rivestiti, amor mio, del nuovo giorno.
Lascia cadere sulla tua pelle,
fresca di rosa,
l’abito bianco del mattino.

Copri d’oro e d’argento la sciolta chioma
abbandonata alle premurose dita del sole.

Metti ai tuoi piedi l’agile slancio
del tuo cuore fanciullo.

Voglio stamani
in questo giorno di bianco e d’azzurro   
correre incontro alla festa dei campi.

Dammi la mano,
sfidiamo con olimpica fronte  
la forza del vento  
dalle cui ali si spande abbondante  
l’effluvio dei fiori d’arancio
insieme al fresco profumo
dell’esile erba e dei filari di rose 
inebrianti.

Allarga il tuo petto.
Lascia fluire nelle tue vene 
il respiro materno   
che ti circonda tutto d’intorno  
e ti grida insistente  
l’amore che ci vuole  
felici.

Voglio stamani
in questo giorno di festa 
di profumi luci e colori  
lasciarmi indietro
la notte passata.

Dai…
Presto corriamo incontro
alla sinfonia del mare.
Là oltre il luccichio dei mandorli in fiore
c’è l’agorà della festa.
               Là sulla marina,
               dove l’acqua spumeggia alla riva
               scialacquando nell’aria
               il frizzante umore di muschio marino,
le nostre nude pianelle
massaggia la rena.

Stringo la mano
all’amica vicino
e tu
all’amico che tiene cordata.
Diamo inizio all’allegra danza 
dal passo incalzante.

La notte, la notte che ci tenne sospesi 
nell’attesa del levarsi del sole 
ora affoga 
negli abissi del mare
lasciando tra i flutti  
i suoi veli di lutto.

Il girotondo ora è rapito  
dai fumi salmastri.
Intravedo tra i fili dorati  
la scia del tuo sorriso   
che subito rinasce
nel suo 
nell’altra
e ancora nell’altro.

E mentre l’abbraccio è ancora più stretto
più caldo
sono felice.
Felice di essere
in mezzo
ad amici 
felici.

                                                                        
Rodi 24 Aprile 2006