'Mirabile videtur, quod rideat haruspex, cum haruspicem viderit'
(C’è da stupirsi che un indovino non rida, vedendo un altro indovino.)
[CICERONE, “De natura deorum”]


 

'Satius ignorare est rem, quam male discere.'
(E' meglio essere ignorante di una cosa, piuttosto che apprenderla male.)
[PUBLILIO SIRO, "Sentenze"]


 

'Cui prodest scelus, is fecit.'
(L'autore del delitto è colui al quale esso giova.)
[SENECA, “Medea”]


 

'Facere docet philosophia, non dicere.'
(La filosofia insegna ad agire, non a parlare.)
[SENECA, “Lettera a Lucilio”]


 

'Nemo iudex in sua causa'
(Nessuno può essere giudice in una sua causa.)
[PUBLILIO SIRO, "Sentenze"]


 

'Nil sine magno vita labore dedit mortalibus.'
(Niente senza gran fatica la vita concede ai mortali.)
[ORAZIO, "Satire"]


 

'Aequam memento rebus in arduis servare mentem.'
(Ricordati di mantenere nelle avversità, la mente serena.)
[ORAZIO, “Odi”]


 

'Naturam expelles furca, tamen usque recurret.'
(Scaccia pure col forcale la tua indole, tornerà ugualmente.)
[ORAZIO, "Epistolae"]


 

'Rem tene verba sequentur.'
(Sii padrone dell'argomento, le parole seguiranno.)
[CATONE IL CENSORE, cit. in Giulio Vittore, "Arte retorica"]