ANNO X - NUMERO 120 - DICEMBRE 2008
 
 
AFRICA ORIENTALE - Nel Malawi, l’aspettativa  di vita era 42 anni. Dieci anni fa. Adesso è 37, l’Aids sta falcidiando la popolazione: l’età media degli abitanti è 17 anni, la metà della popolazione ha meno di 14 anni. I contadini non riescono a provvedere abbastanza cibo, i ragazzi non vanno a scuola. In ogni famiglia c’è un malato di Aids. I più indifesi sono i bambini. “La loro vita vale poco. Conta il capofamiglia: se manca lui, nessuno mangia. Un neonato ha dignità di persona solo se riesce a nutrirsi al seno, se non ce la fa, viene lasciato a se stesso. Questione di sopravvivenza della famiglia, del gruppo. (…) In Malawi non ci sono pressoché medici, i pochi laureati lavorano nelle cliniche private della capitale.” [GUIDO CALCIOLARI (2008) sul “Corriere della Sera”]
 
EPITAFFIO
 
Tolto da questo mondo troppo al dente.
[ALDO FABRIZI, epitaffio per la sua tomba, da un suo sonetto]
 
SEPARAZIONE  - Avrei spezzato i nervi dei miei occhi, li avrei schiantati solo per guardarlo, finché, diminuito dalla distanza, non fosse divenuto sottile come un ago; lo avrei seguito fino a che, da minuscolo come un moscerino, non fosse scomparso in aria, e allora avrei distolto gli occhi per piangere. [WILLIAM SHAKESPEARE, “Cimbellino”]  
 
SHERLOCK HOLMES – “Vedo che è arrivata questa mattina col treno.”  “Allora lei mi conosce?”  “No, ma noto la metà di un biglietto di ritorno infilato nel suo guanto sinistro. Deve essersi messa in viaggio molto presto eppure, prima di raggiungere la stazione, ha dovuto fare un lungo percorso in calesse, su strada accidentata.”  La signora sussultò e guardò sbalordita il mio amico. ”Nessun mistero, mia cara signora”, disse Holmes sorridendo. “La manica sinistra della sua giacca presenta non meno di sette schizzi di fango, macchie fresche. L’unico veicolo che schizzi fango in quella maniera è un calesse; e ci  si schizza solo quando si siede a sinistra del cocchiere.” [ARTHUR CONAN DOYLE, “L’avventura della fascia maculata”]   
 
 
FLUTE – Flute o calice da champagne. Foriero di immagini eleganti con la sua forma slanciata è il bicchiere più adatto ad accogliere le miscele a base di spumante e champagne. Grazie alla forma a “flauto” (è la traduzione letterale dal francese) permette alla bollicine prodotte dalla naturale fermentazione del vino di sprigionarsi lentamente, salendo alla superficie in lunghissime e persistenti colonnine. Per queste ricette però, quando sono previsti nella miscela anche pezzi di frutta, è bene utilizzare la tradizionale coppa. [P. SIMONE & M. COLACCHI (1989), “I grandi cocktails”, Ed. Melita]
 
LATTE – L’usanza di mettere il latte nel tè nacque in Francia, intorno al 1680, per iniziativa di un gentiluomo di corte che aveva un’amica ammalata cui era stato prescritto di bere latte per sentirsi meglio. Poiché ella odiava il latte, il gentiluomo suggerì che il latte avrebbe potuto essere aggiunto al tè della sua favorita. Un motivo più logico e pratico perché al tè si aggiungesse del latte, versando nella tazza prima quest’ultimo, era la necessità di non danneggiare le preziose tazze di porcellana cinese. Il latte freddo avrebbe impedito che le fragili porcellane si rompessero quando vi veniva versato l’infuso bollente. [ISHA MELLOR (1985), "Il piccolo libro del tè", Ed. Siad]
 
 
CALDALLÉSSA [composto da ‘caldo’ e ‘allesso’] Castagna cotta nell'acqua con la sua scorza
 
CALDARROSTA [composto da ‘caldo’ e ‘arrosto’] Castagna arrostita con la sua scorza in una padella bucherellata
 
 
EQUIPE - Nel passato i grandi “salti dell’innovazione” erano effettuati da persone singole, dai Leonardo, dai Galileo. E’ facile, se ci volgiamo indietro, attribuire a una invenzione il nome di una persona; Volta, Edison, Curie. Tutto quello che è stato scoperto in passato ha un nome, che abbiamo imparato ad identificare dietro i banchi di scuola: oggi, invece, la maggior parte delle scoperte e delle invenzioni sono il frutto di un intenso lavoro di equipe. Quando si scopre qualcosa, è l’innovazione in quanto processo che si attualizza all’interno della società, coinvolgendo più attori, strutture, protagonisti. Non possiamo attribuire ad un solo nome la scoperta del genoma, ci sono infatti oggi nel mondo gruppi contrapposti che si contendono il primato della ricerca. Per questo tendiamo a ricordare più l’oggetto dell’invenzione che i nomi. La scoperta ha bisogno di interrelazione, di interdisciplinarità. [ROBERTO PANZARANI (2008) su “Psicologia contemporanea”]
 

PRESENTAZIONI - Nelle presentazioni evitate frasi troppo pompose o fuori moda, tralasciate anche il comune “piacere” o “fortunatissimo”,un semplice sorriso è sufficiente per rendervi cordiale e disponibile. [NICOLABRUNO (1995), “Il galateo”, Ed. Partenope]

 
INIZIAZIONE – Le donne che furono adolescenti negli anni Cinquanta ebbero, come segno peculiare del passaggio dalla fanciullezza alla giovinezza, un paio di calze di nylon. (...) Le calze lunghe e velate infatti sancivano l’entrata nel mondo degli adulti perché permettevano di indossare le scarpe col tacco, e quindi di avere una andatura più provocante, e perché davano una sicurezza nuova alla goffa ragazzina che cominciava a sentire il richiamo dell’altro sesso. (...) Raggiunta la meta, le gambe erano finalmente laureate al piacere di farsi guardare. E una nuova donna imboccava la sua strada. [PAOLO LOMBARDI, - MARIAROSA SCHIAFFINO (1986), “… ma le calze”, Ed. Idealibri]
 
 
DA PARATI - Bisogna che mettiamo la carta “d'apparati”, invece che dare il bianco. 
DOLCE E GABBANA - Il mio profumo preferito è “dolce cubana”. 
HUSKY - Io faccio la colf per una signora molto ricca che ha uncane “Ascoli”. 
LUCIFERO - Dante all'inferno incontrò “Lucignolo”. [ANONIMI]
 
CERVINO – Monte Bianco, Monte Rosa, “cestino”.
METASTASI – Ha una matassa?
TRAUMA – Mio fratello ha ancora il “tram”. [raccolti da VITO COPPA]
 
 
TEMPO - Ci sono paesi dove il tempo viene considerato un riferimento importante e altri, invece, dove viene sottovalutato. Negli Stati Uniti è denaro, nel Messico si spreca, in Svizzera si fabbrica, in India è come se non ci fosse, e a Napoli lo si snobba. Dalle mie parti, infatti, quando si dà un appuntamento a un amico si è soliti restare nel vago. "Ce vedimmo a via d'e sette" dicono i napoletani, che tradotto in lingua vuol dire: “Ci vediamo nei dintorni delle sette”. [LUCIANO DE CRESCENZO, “Tale e quale”]
 
 
SERI – Diventiamo più seri: impariamo a ridere. [GIOVANNINO GUARESCHI, “Italia provvisoria”]
 
 
GIUDICARE - La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione. [CARL ROGERS (1952) sull’ ”Harvard Business Review”]