ANNO X - NUMERO 119 - NOVEMBRE 2008


CALUNNIA - Che bisogno ho di snudare la spada? Quel foglio le ha già tagliato la gola. No, è la calunnia che ha il taglio più affilato di quello della spada, e la lingua più velenosa di tutti i serpenti del Nilo; il cui fiato prende i venti per corsieri e propaga la menzogna in tutti gli angoli del mondo. Re, regine, uomini di Stato, vergini, matrone, perfino i segreti della tomba penetra questa viperina calunnia. [WILLIAM SHAKESPEARE, “Cimbellino”] 

ECONOMIA  - Non è dalla benevolenza del macellaio e del fornaio e del birraio che noi attendiamo il nostro pranzo, bensì dalla loro considerazione dell’interesse proprio. [attribuita a ADAM SMITH] 

SHERLOCK HOLMES - C’è poi il fatto che  è un anziano di mezza età. Con i capelli brizzolati tagliati di recente, e che usa una lozione di tiglio; tutto questo risulta da un attento esame della parte inferiore della fodera. Con la lente, si vedono molte punte di capelli, tagliate di netto dalle forbici di un barbiere. Appaiono tutte appiccicose e si sente distintamente un odore di linimento di tiglio. Come può vedere, la polvere non è quella grigiastra e granulosa della strada, ma quella marroncina e fioccosa di una casa, il che dimostra che il cappello è rimasto appeso dentro casa per quasi tutto il tempo; mentre le macchie di umido all’interno provano senza alcun dubbio che l’uomo sudava molto e pertanto non poteva certo essere nella forma migliore. [ARTHUR CONAN DOYLE, “L’avventura del carbonchio azzurro”]    


FRANCESI – I Francesi, invece, popolo più latino, preferiscono bere il tè al limone o anche “corretto” con una lacrima di rhum. [Autori vari (1989), “Sapevate che il tè da secoli raffinata cerimonia presso quasi tutti i popoli orientali è, dopo l’acqua, la bevanda più consumata nel mondo” Ed. Mondadori]

FRAPPE’ E FRULLATO – Entrambe vengono preparate nel frullatore. Il ‘frappè’, a differenza del frullato, è a base di ingredienti liquidi (latte, sciroppi alla frutta, sciroppo di zucchero e ghiaccio tritato) e volendo vi si può aggiungere una piccola quantità di liquore. Il frullato è composto da pezzi di frutta fresca, latte o panna, sciroppo di zucchero, ghiaccio tritato e, molto raramente, un ingrediente alcolico. [FRANCESCA MASSA (1999), “Il libro dei cocktails!”, Ed. L.A.R.]


DISSIMULARE – ‘Simulare’ vuol dire fingere che esista una cosa che non c’è (deriva dal latino ‘similis’, simile). La simulazione di reato è punita dal codice penale, come ben sa quel portavalori che, per impadronirsi del milioni affidatigli da una banca, inventò di essere stato, strada facendo, rapinato dai banditi. (…) ‘Dissimulazione’ indica il contrario: fingere che non esista ciò che è, nascondere, mascherare, riferito specialmente agli stati d’animo. Reprimere sentimenti, pensieri, intenzioni. Un giocatore di poker è opportuno che dissimuli la sua gioia, se gli capita una scala reale. Dissimulatori per dovere professionale sono i diplomatici, una categoria di alti funzionari che sanno mentire in più lingue. [ALDO GABRIELLI, "Nella foresta del vocabolario"]  


SUPERSTIZIONE - Uno dei doni più grandi che la scienza ha fatto al mondo è la continua eliminazione del soprannaturale (…) la conoscenza libera il genere umano dalla superstizione. Possiamo vivere la nostra vita senza il costante timore di aver offeso questa o quella  divinità che va placata con incantesimi o sacrifici, o di essere alla mercè dei demoni o delle Parche. Se aumenta la conoscenza, l’oscurità intellettuale che ci  circonda viene illuminata e impariamo di più della bellezza e della meraviglia del mondo naturale. [JAMES WATSON (2005), Introduzione a “The indelible stamp: the great works of natural selection by Charles Darwin”]


CONVERSAZIONE  - Rivestire entrambi i ruoli di narratore e ascoltatore. Quando prendete la parola non fatelo mai alzando la voce ed interrompendo gli altri in malo modo, aspettate sempre che il vostro interlocutore abbia terminato di esporre il suo pensiero e siate propensi a restituire il verbo appena possibile. [NICOLA BRUNO (1995), “Il galateo”, Ed. Partenope]


HONI SOIT QUI MAL Y PENSE  (Svergognato sia colui che di ciò pensa male) – Sono il motto dell’ordine della Giarrettiera. Una leggenda notissima – raccolta per la prima volta da Polidoro Virgilio – narra com’esso fosse istituito fra il 1347 e il 1349 da Edoardo III in onore della contessa di Salisbury, amante del re, - che poi non si sa precisamente quale fosse – la quale in un ballo lasciò cadere per caso un legaccio di calza, o giarrettiera, che il re fu sollecito a raccogliere, rimbrottando i cortigiani che ne sorridevano, con le parole riportate di sopra. GIUSEPPE FUMAGALLI (1894), “Chi l’ha detto?”, Ed. Hoepli]


AMNIOTICO - Il feto è avvolto nel liquido “antibiotico”. 
ASCOLANE - Mi può portare delle olive “vascolari”?
CAPO - Chissa' chi c'e' all'altro “cappio” del telefono! [ANONIMI]


Fà QUATTE CIAPPETTE – (Fare quattro ‘ciappette’, compiere un lavoro in maniera rabberciata e disimpegnata) Nelle isole al largo di Napoli, dove l’espressione  nacque, s’usò dire “Sapé fà quatte scippe sciappe”  con riferimento a chi avesse imparato a fare appena pochi tratti di penna (scippi) e si vantasse, chiaramente a torto, di essere molto istruito. Quando poi l’espressione approdò a Napoli  fu trasformata in “Sapé fà quatte cippe ciappe” e ciò perché probabilmente le voci ‘scippe sciappe’ (di cui la seconda non corrispondeva né ad un oggetto, né ad una idea, ma era stata ricavata da ‘scippe’, plurale di scippo, nel senso però di tratto di penna e non di graffio), furono intese come  originarie ‘cippe’ e ‘ciappe’, ma poiché i concetti che gli originarii ‘scippe’ ‘sciappe’ dovevano rappresentare erano concetti riduttivi e negativi, si pensò – a ragione forse – che non avevano senso le esse intensive e ‘scippe sciappe’ divennero ‘cippe ciappe’; allorché poi ci si rese conto che al derivato ‘cippe’ non si poteva collegare alcun oggetto reale o concetto comprensibile si preferí eleminar tout court quel ‘cippe’ e mantenere solo quelle residuali ‘ciappe’ (in origine ‘sciappe’) divenute quasi per magia corrispondenti ad un oggetto reale (fibbie, fermagli, borchie) e dovendo esse ‘ciappe’ esprimere concetti negativi e riduttivi, se ne fece il diminutivo ‘ciappette’  e l’espressione diventò “Sape fà quatte ciappette” che vale saper fare quattro insignificanti cosucce  e menarne vanto quasi si trattasse di cose pregnanti e/o importanti, che è poi l’atteggiamento tipico d’ogni saccente e supponente. [RAFFAELE BRACALE (2008), comunicazione personale]


OTTIMISTI - Centinaia di ricerche dimostrano che i pessimisti si arrendono più facilmente e cadono più spesso in depressione. Evidenziano inoltre che gli ottimisti rendono meglio nello studio, nel lavoro e nello sport. Sistematicamente superano le aspettative nei test attitudinali. Quando concorrono per una carica, tendono ad essere scelti più spesso dei pessimisti. Il loro stato di salute, è eccezionalmente buono. Invecchiano bene e risentono molto meno dei consueti malanni fisici della mezza età. Prove empiriche suggeriscono anche che possono vivere più a lungo. [MARTIN SELIGMAN (1990), "Imparare l'Ottimismo", Ed. Giunti]


STRATEGIA – La più scadente delle strategie è sempre meglio dell’assenza di qualsiasi strategia. [RICHARD BANDLER – JOHN GRINDER (1979), “La metamorfosi terapeutica”]