Si ha una proposizione ellittica, quando il soggetto oppure il predicato non vengono espressi, ma sono intuibili dal contesto. Ad esempio, nella proposizione torno domani manca il soggetto, ma ciò non vuol dire che l’espressione di colui che ha pronunciato la frase non sia completa ed autonoma. Nell’esempio appena presentato, il soggetto è già implicito nel verbo e quindi si intuisce la persona, che è la prima singolare, dalla desinenza verbale. Una forma molto comune di ellissi è possibile riscontrarla nei dialoghi, in particolare nelle risposte. Spesso, infatti, alcune informazioni vengono date già per scontate, perché sono fornite all’inizio della comunicazione oppure sono deducibili dalla circostanza. Ad esempio, nella frase Chi se la sente di dar da mangiare al cane? Io certamente no! è sottinteso non me la sento di dar da mangiare al cane, dal momento che questa informazione è già presente e chiara nella domanda e non è utile ripeterla, anzi risulta ridondante. In altri casi l’ellissi può riguardare non solo il soggetto o solo il predicato della frase, ma entrambi. Ad esempio, nella semplice proposizione Quanto tempo puoi ancora restare? Ancora cinque minuti nella risposta sono presupposti sia il soggetto sia il verbo, essendo superflui per la comprensione, e la frase si regge su un semplice complemento di tempo continuato. Alcune subordinate sono in apparenza prive di reggente: questo avviene per ellissi completa della principale come nel caso di dialoghi o per l’ellissi del verbo nella reggente con particolari costrutti avverbiali, aggettivali e nominali come fortuna che, menomale che, peccato che, possibile che. Nella frase Menomale che domani non devo lavorare manca la proposizione reggente. Su queste presupposizioni ed informazioni implicite si basano la maggior parte dei discorsi quotidiani di ognuno di noi.