Capafresca
ANNO XIX - NUMERO 228 - DICEMBRE 2017
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CITAZIONI

SAN TOMMASO D’AQUINO - Alla famiglia, però, il fatto che il giovanotto avesse deciso di farsi frate non piacque affatto, ragione per cui, avendo saputo che si era messo in viaggio con altri novizi verso il Nord, gli spedirono dietro due guappi che lo acchiapparono e lo riportarono a casa, dove rimase sequestrato per quasi un anno. Lui ne approfittò per leggere e imparare a memoria tutta la Bibbia. Si dice anche che per dissuaderlo dal diventare domenicano una sera gli abbiano fatto trovare in camera una prostituta tutta nuda. Il tentativo, però, finì ancora prima di cominciare perché Tommaso la cacciò via con un tizzone ardente preso dal camino, senza darle nemmeno il tempo di rivestirsi. [LUCIANO DE CRESCENZO (2002), “Storia della filosofia medioevale”]

SHERLOCK HOLMES -Vedo che viene dalla zona sud-ovest di Londra” “Sì, da Horsham” “Quell’impasto di argilla e gesso che vedo sulla punta delle sue scarpe è indicativo e particolare”. [ARTHR CONAN DOYLE (1892), “Cinque semi d’arancio”]

TUONO - Udrete il tuono dei miei cannoni. [WILLIAM SHAKESPEARE, “Re Giovanni” (1590-1597)]

VALDESI - Poco prima della morte di Francesco I, alcuni membri del Parlamento di Provenza, istigati dagli ecclesiastici contro gli abitanti di Merindol e di Cabrieres, domandarono truppe al re per assicurare l'esecuzione di diciannove persone di quella regione da loro condannate; ne fecero sgozzare seimila, non perdonando né al sesso né alla vecchiaia né all'infanzia; ridussero in cenere trenta borgate. Quei popoli, ignoti fino allora, avevano certamente torto di esser nati valdesi: era l'unica loro iniquità. Da trecento anni s'erano stabiliti in quei deserti e sulle montagne che con incredibile industria avevano rese fertili. La loro tranquilla esistenza pastorale rammentava l'innocenza attribuita alle prime età del mondo. Le città circostanti non erano note a loro se non per il traffico dei frutti che colà vendevano: ignoravamo i processi e la guerra; non si difesero, furono sgozzati come animali fuggitivi costretti in un recinto. [VOLTAIRE (1763), “Trattato sulla tolleranza”]

 

COCKTAIL E TÈ

TOKIO - Prendiamo una città come Tokio, immensa e quindi con decine di migliaia di locali pubblici, sparsi in quella ragnatela di strade che ne fanno una delle metropoli più affollate del mondo. In ognuno di questi grandi viali, nello spazio di qualche chilometro esistono migliaia di ritrovi, bar, club. In un palazzo di otto piani ne possono esistere anche dieci: due a piano terreno, due al primo piano, quattro al terzo, uno al sesto, uno all’ottavo. E così di seguito per tutte le abitazioni comprese nell’arco di tre-quattro chilometri. Sono bar simili a piccoli ‘buchi’, cove il barman o il barista si muove in trenta metri quadrati al massimo (un bancone, un piccolo ripostiglio, due baristi a mescere ai clienti bevande di ogni tipo). [GINO MARCIALIS (1979), "Cocktails", (Ed. Mondadori - Ed. Orsa Maggiore)]

- Una bevanda usitatissima tra le persone nobili della China, nel Giappone e quasi in tutte le parti delle Indie Orientali; e si compone col tenere infusa nell’acqua bollente una certa erba chiamata tè, ovvero Cià. [FRANCESCO REDI (1685), “Annotazioni al Ditirambo Bacco in Toscana”]

 

ETIMOLOGIA

STAFFETTA - Dal longobardo 'staffa' che vale propriamente “predellino”, cioè genericamente qualcosa che fa da appoggio a chi deve salire. Poiché i due ferri ad archetto che pendono ai lati di una sella fissati a una correggia di cuoio hanno appunto lo scopo di far da predellino a chi deve montare a cavallo, furono essi pure chiamati 'staffe'. […] 'staffetta' forma diminutiva di 'staffa'. Non essendoci, come ho detto, in passato altro mezzo di comunicazione rapida che il cavallo, chi aveva la funzione di portaordini, di corriere viveva buona parte della sua giornata a cavallo, posati i piedi su due staffe, tanto da apparire alla fantasia popolare qualcosa che faceva tutt'uno col cavallo; e chiamò questi corrieri, questi portaordini addirittura 'staffette'. […] Quando le distanze da superare erano grandi, si capisce che una sola staffetta, un solo cavaliere non poteva bastare; perciò le staffette erano molte, disseminate a intervalli regolari lungo tutto il percorso, e si davano il cambio. […] È facile ora capire come si sia arrivati a chiamare 'staffetta' anche quella particolare gara che si corre negli stadi; dove il terreno da percorrere è suddiviso in tante frazioni uguali, ciascuna delle quali è assegnata a un corridore che alla fine del suo tratto passa un bastoncello al compagno di squadra, e così fino al traguardo. [ALDO GABRIELLI (1977), “Nella foresta del vocabolario”, Ed. Mondadori]

 

FILOSOFIA DELLA SCIENZA

TORRE DI BABELE - Non credo alla teoria corrente che, allo scopo di rendere feconda una discussione, coloro che vi partecipano debbano avere molto in comune. Al contrario, credo che più diverso è il loro retroterra, più feconda sarà la discussione. Non c'è neppure bisogno di un linguaggio comune per iniziare: se non ci fosse stata la torre di Babele avremmo dovuto costruirne una. [KARL POPPER (1981), “Poscritto alla logica della scoperta scientifica”, Ed. Einaudi]

 

GALATEO

PRESENTAZIONE - La presentazione si fa pronunciando chiaramente il nome e il cognome delle due persone. Si dice per primo il nome della persona più giovane, meno importante, ecc. e poi quello dell'altra. Se le persone hanno titoli nobiliari accademici o professionali, si fa precedere il titolo al cognome. Se una persona ha più titoli, si sceglie il più importante o il più adatto alla circostanza (per esempio se è professore e ingegnere si dice solo professore, se è ingegnere e commendatore si dice solo ingegnere. [FRICHI ARBORIO MELLA (1968), “Il nuovo Galateo, Ed. Sansoni)]

 

LINGERIE

CALZE LUNGHE - Per quanto riguarda le signore, basterebbe la parola stessa “mezza calzetta”, con il suo retaggio negativo, a imporre, quando si indossa la gonna, le calze lunghe quale sola, possibile e decente alternativa ai collant. Al riguardo Ernest Feydeau, autore de ‘L’art de plaire’ per i Francesi del Secondo Impero, è addirittura violento: “Una donna che commette il crimine di agganciarsi le calze sotto il ginocchio non è degna di vivere”. [PAOLO LOMBARDI - MARIAROSA SCHIAFFINO (1986), “… ma le calze”, Ed. Idealibri]

 

MALAPROPISMI

ATA - Fate fare ai vostri nipoti la domanda “atea”. [Raccolto da VITO COPPA (2017)]

ESTERREFATTO - Di fronte a queste cose rimango “putrefatto”.
IMMENSA - La voglia di vederti è “in mensa”.
[(ANONIMI)]

 

NAPOLETANISTICA E PSICOLOGIA
PSICOSOMATICA - 'A còllera è petrosa, scenne 'ncuorpo e fa 'e pertose (buchi). [(DETTO NAPOLETANO)]

 

OTTIMISMO

NUVOLE - Bisognerebbe imparare dalle nuvole a vedere le cose dall'alto, così sembrerebbero tutte meravigliosamente piccole e inconsistenti. [MARIAPIA VELADIANO (2012), “Il tempo è un dio breve”]

Vito Coppa