Forse i cinque versi più famosi, composti poco prima di morire dall’imperatore romano Adriano (Italica, 24 gennaio 76 – Baia, 10 luglio 138), uomo colto ed appassionato ammiratore della cultura greca, si elevano con la forza monolitica di un epitaffio.

Animula vagula blandula          Piccola anima smarrita, soave,

Ospes comesque corporis,       ospite e compagna del corpo,

Quae nunc abibis in loca         che ora ti appresti a scendere in luoghi

Pallidula, rigida, nudula,          incolori, ardui, spogli,

Nec, ut soles, dabis iocos..       ove non avrai più gli svaghi consueti