Pare che il primo incidente stradale accadde a Londra nel 1890: una signora che si recava a teatro morì travolta da un'autovettura. Una stima prudente afferma che, da allora, hanno perso la vita oltre 25 milioni di persone in incidenti stradali. In Italia, ogni anno, muoiono 6000 persone e più di 300000 rimangono ferite sulle strade; il maggior tributo di sangue è pagato dai giovani tra 15 e 29 anni. Cosa si può fare per rendere più leggero un tale bollettino di guerra? Sicuramente è necessaria una più vasta cultura della Sicurezza ed una più incisiva opera di prevenzione, ma anche controlli severi e sanzioni rigorose, non grida manzoniane, come la “patente a punti”, forse il miglior contributo prodotto dalla nostra Repubblica alla sicurezza stradale, ma troppo presto dimenticato. Infine, sarebbe bene non chiamarli più “incidenti”, dato che la parola  contiene una connotazione di imprevedibilità ed irreversibilità, che finisce solo per alimentare il fatalismo