La nave Elettra fu il laboratorio nel quale Guglielmo Marconi, primo Nobel italiano per la Fisica, eseguiva i suoi celebri esperimenti con le onde elettromagnetiche. Costruita nei cantieri Ramage & Ferguson Ltd. di Leith di Edimburgo, fu acquistata da Marconi nel 1919 per 21-mila sterline e venne definita da Gabriele D’Annunzio la candida nave che naviga nel miracolo e anima i silenzi. Solcò le acque di tutti i mari fino alla morte dello scienziato avvenuta nel 1937, quando il Ministero delle Comunicazioni la acquistò per 820-mila lire. Nel gennaio del 1944 venne affondata da un sommergibile alleato al largo di Zara. Con il trattato di pace il relitto della nave divenne proprietà della Iugoslavia, le cui autorità solo nel 1959 permisero l’effettuazione dei rilievi tecnici sulle possibilità di recupero. Dopo vari ed inutili tentativi di ricostruzione, oggi la prua è conservata all’AREA Science Park a Padriciano, presso Trieste, e sempre nel capoluogo giuliano altri resti della nave sono conservati presso il Civico Museo del Mare e il Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa. La poppa della nave, con l’elica, è esposta all’entrata del Centro di telecomunicazioni di Telespazio, nel Fucino.