ANNO X - NUMERO 115 - LUGLIO 2008

CITAZIONI

APPRENDIMENTO – Molto ho imparato dai miei maestri, altro dai miei colleghi e moltissimo dai miei allievi. [dal “Talmud”]  

DONNA – Come era messa la donna nel Medioevo? Diciamo male, anzi malissimo, un pochino peggio di come stavano le afgane sotto i talebani. Non poteva parlare con gli estranei, né andare a scuola né occupare posti di potere. (D’altronde, perfino mia madre, vissuta in epoca più moderna, e cioè nella prima metà del secolo scorso, pur appartenendo a una famiglia cosiddetta “per bene”, in quanto femmina, non era andata oltre la terza elementare). Solo ai maschi era consentito frequentare le scuole superiori. La donna doveva starsene in casa, buona buona, e aspettare che qualcuno (possibilmente ricco) se la sposasse. Quasi sempre la scelta non la faceva la diretta interessata, ma i suoi genitori o un’intermediaria. D’altra parte, come avrebbe potuto scegliersi il futuro sposo se non le era mai stato permesso di cacciare il naso fuori della porta di casa? Il percorso abituale di una donna medioevale, se bruttina, era letto-cucina, o cucina-letto. Se invece, era bella veniva messa agli arresti domiciliari nel gineceo. [LUCIANO DE CRESCENZO, “Storia della filosofia medioevale”]  

MESTIERI - Il cuoco non è mai ghiotto, il calzolaio va colle scarpe rotte. [PROVERBIO ITALIANO]  

SESSO – Il sesso è la più splendida forma di piacere che Dio abbia regalato agli uomini. Sporcata però, e a volte considerata obbrobriosa, dalla cultura del potere che governa ogni società. Se uno si gode tranquillamente il sesso, è libero. E il potere, in forme esplicite o subdole, odia la libertà. Qualsiasi autorità preferisce avere cittadini frustrati e complessati, per meglio imporre le sue regole. Non a caso la cultura cattolica è così ossessivamente protesa a stabilire regole e proibizioni, in fatto di sesso. Ha il timore che il credente gli sfugga di mano. [TINTO BRASS (2003) su “Sette”]  

SHERLOCK HOLMES – “Vedo anche che chiunque abbia scritto l’indirizzo sulla busta deve essersi dato da fare per trovarlo.” “Da che lo deduce?”  “Come vede, il nome appare in inchiostro perfettamente nero, che si è asciugato da solo. Mentre il resto è di colore grigiastro che indica l’uso di carta assorbente. Se nome e indirizzo fossero stati scritti contemporaneamente e poi asciugati, sarebbero dello stesso colore. Il mittente ha scritto il nome, poi è passato un po’ di tempo prima che scrivesse l’indirizzo, il che significa che non lo conosceva.” [ARTHUR CONAN DOYLE, “L’uomo dal labbro spaccato”]

COCKTAIL E TE’

DITO – Termine usato per indicare una quantità minima di liquore. Es. “un dito di vino” indica la quantità compresa nella larghezza di un dito partendo dal fondo di un bicchiere.  [Graham EDWARDS - Sue EDWARDS (1988), “Drink. Vini, liquori, cocktail e bevande di tutto il mondo”, Ed. Pan]  

INDIANI – Gli indiani si vantano di aver inventato almeno 400 diversi modi di miscelare il tè: lo arricchiscono di chiodi di garofano, semi di anice, zenzero, cannella, buccia d’arancia, cardamomo … Dopo aver scaldato l’acqua, l’indiano vi pone a cuocere una rotellina di zenzero, aggiungendo, appena prima che si alzi la bollitura, il tè e un po’ di zucchero, poi lascia bollire ancora qualche minuto, toglie dal fuoco e beve con l’aggiunta di poco latte. Spessissimo vengono aggiunti petali di fiori, spezie, erbe, in un trionfo di colori e di sapori che solo l’India può dare. [Autori vari (1989), “Sapevate che il tè da secoli raffinata cerimonia presso quasi tutti i popoli orientali è, dopo l’acqua, la bevanda più consumata nel mondo” Ed. Mondadori]

ETIMOLOGIA 

CANDIDATO – Quando uno dice ‘candidato’ non pensa ormai più all’aggettivo ‘candido’; e pure, proprio da questo aggettivo la parola è nata. Anche nell’antichi Roma le elezioni certo non mancavano; le cariche pubbliche, civili e religiose, erano anzi moltissime. Quelle consolari, per esempio, quelle pretorie, quelle tribunizie, per non dire quelle sacerdotali che avevano spesso rapporti assai stretti con le funzioni civili. Essendo molto le cariche, moltissimi erano i candidati. E proprio nei giorni che precedevano le elezioni, si vedevano girare per le vie dell’Urbe, e specialmente per il Foro, che era il centro di tutte le attività pubbliche cittadine, certi personaggi in toga bianca, resa anche più bianca per mezzo di un particolare appretto gessoso di cui si è perduta la formula. Per questo bianco brillante  delle loro toghe si dava a questi personaggi il nome di ‘candidati’, che alla lettera significa “imbiancati”, aggettivo derivato da ‘candidus’ , in italiano “candido”. Perché queste toghe così bianche … che più bianco non si può? Per fare maggiore spicco su tutte le altre toghe, per attirar meglio l’attenzione degli elettori su quelli che le indossano. Costoro, ben drappeggiati in tanto candore, andavano qua e là per il Foro mettendosi solennemente in mostra, e intorno a loro si formavano capannelli di gente, e nascevano discussioni, dibattiti, polemiche. Era, in altre parole, la propaganda elettorale che ciascun candidato si amministrava da sé, a cominciar dal vestito. Oggi i candidati vestono magari in doppio petto scuro; restano però i girovagamenti, le chiacchiere e tutto il resto. [ALDO GABRIELLI, "Nella foresta del vocabolario"] 

FILOSOFIA DELLA SCIENZA

PROPOSIZIONE – Sarebbe opportuno non prestar fede a una proposizione fino a quando non vi sia un fondato motivo per supporla vera. [BERTRAND RUSSELL, “Sceptical Essays”]

GALATEO  
PRESSO
 – Quando si spedisce una lettera a persone che hanno un recapito presso altri, nell’indirizzo bisogna precisare “presso” oppure c/o (abbreviazione universale dall’inglese ‘care of’). [AA.VV. (2002), "Galateo", Ed. Cybele]

LINGERIE

GRECHE – In Grecia le donne, sotto il chitone o il peplo, erano nude. L’abito era ottenuto con un rettangolo di stoffa che non veniva nè tagliato nè cucito; cadeva dalle spalle ed era drappeggiato sul corpo; poteva essere allacciato con una fibula (simile a una spilla di sicurezza) agganciata sulle spalle, sotto il seno, o alla vita. La donna più elegante era quella che sapeva portare il suo indumento con maggiore grazia e fascino. Il peplo era in genere più massiccio, di lana ruvida; il chitone, più leggero, era di tessuto fine, a volte di lino, spesso con pieghettature minuziose. [LUCIANO SPADANUDA (1997), “Storia delle mutande”, Ed. Castelvecchi]

MALAPROPISMI

CASTRAZIONE – Qui ci vuole la “Cassazione”! [raccolto da ANTONIO FALGINELLA]  

FUJI
- Ho comprato una macchina fotografica che si chiama ”Fiuggi”.
- Scusa, ma Fiuggi e un'acqua minerale!
- Scusa si chiama “fui fui”.

LEPTOSPIROSI - Un mio amico è stato morso da un topo e gli è venuta l' “osteoporosi".

PATTY PRAVO -  Mi fai sentire un disco di “batti bravo”? [ANONIMI]  

LIVIDO – Ho un “lievito” sul braccio. [raccolto da VITO COPPA]

NAPOLETANISTICA

NAPOLI – La città più bella dell’universo. [attribuita a STENDHAL]

OTTIMISMO E PSICOLOGIA

CAUSE – L’ essenza dell’ottimismo: non risiede in frasi positive o in immagini di vittoria, ma nel modo in cui si pensa alla cause. [MARTIN SELIGMAN (1995), "Come crescere un bambino ottimista", Ed. Sperling & Kupfer (2006)]