ANNO V - NUMERO 50 - FEBBRAIO 2003

CITAZIONI 

CHIOCCIOLA - La chiocciola @ rappresenta il più moderno simbolo della comunicazione umana; ha cinquecento anni di vita ed origini italiane. A sostenere questa tesi è il professor Giorgio Stabile, docente di Storia della Scienza presso l’Università La Sapienza di Roma, che ne ha trovato traccia negli scritti mercantili veneziani del cinquecento: il simbolo @ rappresentava un’anfora ed aveva il significato di unità di peso e di capacità. Da Venezia, poi, questo simbolo si estese a tutto il mediterraneo. Più tardi, è entrato nell’alfabeto commerciale inglese con il significato di ‘at’, vale a dire ‘al prezzo di’, ed è stato l'ingegnere Ray Tomlinson a sceglierlo come simbolo per separare il nome dall’indirizzo di posta elettronica. [LUIGI VEROLINO (2003), comunicazione personale]

CONVIVENZA - L’amore è un castigo: siamo puniti per non aver saputo restare soli. [MARGUERITE YOURCENAR, segnalata da Raffaele Visone]

HOT DOG

INGREDIENTI: Wurstel, panini oblunghi morbidi, senape, foglie di lattuga, cetrioli sottaceto

 

PREPARAZIONE: Portare a ebollizione una pentola d’acqua. Immergetevi i wurstel per 10 minuti. Intanto, aprite a libro le pagnotte e rimuovete un po’ di mollica. Spalmate sul fondo uno strato abbondante di senape. Adagiatevi una o due foglie di lattuga e un wurstel prelevato dall’acqua. Completate con i cetrioli tagliati a fettine sottilissime. Chiudete il panino e servitelo tiepido.

INNO NAZIONALE – "Il suon d'ogni squilla / i vespri suonò." – "Squilla" sta per campana. Mameli si riferisce alla sera del 30 marzo 1282, quando le campane chiamarono i palermitani all’insurrezione contro i francesi di Carlo d’Angiò. La sommossa è passata alla storia come la rivolta dei Vespri siciliani.

SENSIBILITÀ - Non disprezzate la sensibilità di nessuno. La sensibilità è il genio di ciascuno di noi [CHARLES BAUDELAIRE, segnalata da Lara]

SCUOLA - Menedemo (III sec. a.C.) filosofo, della sua scuola, disse un giorno: - E’ meravigliosa. Ottengo sempre risultati straordinari. Gli scolari arrivano che si credono sapienti; poi si accorgono di essere dei semplici studiosi e terminano gli studi convinti di essere dei grandi ignoranti. [segnalata da Eduardo Speciale] 

 

COCKTAIL E TE'

COSA FA -  Il tè rianima gli animi abbattuti, consola chi è afflitto, costituisce una valida scusa per una pausa. [ISHA MELLOR (1985), "Il piccolo libro del tè", Ed. Siad]

RUM GROG – Ingredienti: Rum scuro, succo di limone, chiodi di garofano, acqua bollente – Preparazione: 1) Riscaldare i bicchieri; 2) Versare in ogni bicchiere: cl 4 di acqua bollente (mezzo bicchierino di plastica piccolo), cl 4 di rum scuro (idem), cl 2 di succo di limone (la quarta parte di un bicchierino di plastica piccolo), zucchero e un chiodo di garofano 3) Mescolare.

GALATEO

AUTOBUS E MEZZI PUBBLICI – Non piazzatevi come pali davanti alle porte di uscita, ostruendo il passaggio ed obbligando chi deve scendere a faticosissime contorsioni. Salite e scendete sempre dove è indicato (…) Non siete obbligati a cedere il posto, ma se siete giovanotti aitanti e in piedi, accanto a voi, vedete qualcuno visibilmente bisognoso di sedersi, non aspettate che sia egli stesso a chiedervelo. [MASSIMO CAMOLA (1992), "Il grande libro del galateo", Ed. La Spiga]

LINGERIE

STORIA DELLE CALZE – Attraverso i secoli le donne portarono calze più o meno fini e pregiate secondo la moda, il ceto e le occasioni, ma non poterono mai o quasi mai esibirle, a causa della lunghezza delle gonne e delle regole del decoro. (…) poco o nulla sappiamo di quanto avvenne nelle alcove, almeno in quelle delle donne per bene. Quelle che per bene non erano (o non erano ritenute tali) avevano invece proprio nelle calze un segno di riconoscimento: le cortigiane, le prostitute, le modelle, le ballerine, le artiste di teatro e del circo portavano calze vistose e calzamaglia rigate o color carne che erano messaggio e simbolo della loro diversità. Anche le popolane esibivano calze, certo non fini e preziose, ma calze. Le loro gonnelle erano corte per ragioni economiche. (…) Nel 1937 W. H. Carothers aveva registrato negli Stati Uniti, con brevetto n. 2071250, il filo di nylon: i primi impieghi della portentosa fibra sintetica nella produzione delle calze sono datati 1939. (...) Nel ’56 una piccola rivoluzione: nascono le calze senza cucitura. (…) Nel 1959 arrivano le calzemaglia per i bambini, in lana e fibra acrilica: comode, robuste, coprenti, sono le antesignane di un altro capitolo-novità della nostra storia, la nascita e l’affermazione del collant. Esplode pochi anni dopo insieme alla moda più clamorosa che si potesse immaginare. (…) una giovanissima stilista inglese Mary Quant, propone la minigonna, ed è subito un successo travolgente. Mai le gambe femminili sono state così in vista, così protagoniste: per la strada, in ufficio, ovunque, le donne esibiscono senza problemi gambe e cosce inneggiando alla libertà, scandendo slogan contro la secolare costrizione. Alla minigonna seguono gli "hot pants", il cui nome caldo è già un programma: si trattava di pantaloncini che scendevano poco sotto l’inguine e che esigevano, come la minigonna, calze alte fino alla vita per combattere il freddo e soddisfare il comune senso del pudore. E’ il momento del collant elasticizzato. (…) Ma intanto le calze calze, quelle che si tengono su con le giarrettiere o con il reggicalze allacciato in vita preparano la rivincita. (…) Il collant piace invece alle donne per la sua indiscutibile praticità: te lo senti bene indosso, non fa pieghe né borse, quando è elasticizzato ti toglie persino qualche centimetro nei punti critici. Certo lo ammettiamo, non è sexy … ma proprio questa è la conquista, che oggi possiamo metterci le calze per scelta e non per abitudine, quando decidiamo di essere più seducenti, quando vogliamo fare un regalo al nostro uomo, quando decidiamo di essere più seducenti, quando scegliamo un vestito con gli spacchi e la biancheria di seta … Sappiamo quale effetto può fare. E ci contiamo. [PAOLO LOMBARDI - MARIAROSA SCHIAFFINO (1986), "… ma le calze", Ed. Idealibri]

MALAPROPISMI

AZOTEMIA - Ha la "zotemina".
GOGGI -  Era Loretta "Gocci".
MIOMA - Ha un "mion" all’utero.
VISCHIO – A Natale ha preso il "whisky". [raccolti da VITO COPPA]


DETERRENTE - Il poliziotto di quartiere è proprio un "detergente" per la piccola delinquenza.
MONTALCINO - E' il famoso Brunello di "Pietralcina". [raccolti da  LUIGI VEROLINO]

FISSAN - Hai comprato la pasta "fissant"? [raccolto da DARIO BARLETTA]

FREMENDO - Serviamo la signora che sta "fremando".  [raccolto da ANITA LAZZERI]

MORTE DI GOVANNI AGNELLI - La notizia ha fatto un breve giro del mondo. [dal giornale radio, raccolto da FRANCO TADIOTTO]

TAPIS ROULANT - La prova da sforzo sul tappeto "volante". [ANONIMO]

NAPOLETANISTICA

FISCHIATORI - Coloro cioè che non avendo alcuna cognizione musicale fischiettano a un trascrittore, che lo annota sul pentagramma, il motivo da loro ideato. E non è, si badi bene, che questa produzione sfiguri o raggiunga un minore livello di popolarità. Si pensi per esempio al caso di Salvatore Gambardella (1871-1913) che ha fornito la melodia a canzoni straordinarie come "‘O Marenariello", "Ninì Tirabusciò", "Comme facette mammeta’?", "Lilì Kangy", "Quando tramonta ‘o sole" e tante altre. Il suo componimento "Furturella", che contiene una lunga scala cromatica discendente, colpì Puccini a tal punto da indurlo a inviare al "Maestro" i suoi cordiali complimenti attraverso amici comuni. E grande fu il suo stupore quando apprese che il Nostro non aveva nessuna cognizione musicale. [PASQUALE SCIALO’ (1995), "La canzone napoletana"]

SIGNORE ‘E UNU CANNELOTTO – Si diceva così di chi pretendeva di essere nobile, senza averne i mezzi. Risale ai tempi in cui i palchi del teatro San Carlo erano illuminati con le candele nei candelabri. La direzione le noleggiava al pubblico e il loro prezzo era in base al numero delle candele noleggiate, che dipendeva anche dalla disponibilità economica dello spettatore.