Veli glaciali
si son posati
sulla nuda lorica dei campi.
Tutto intorno è solo gelido silenzio,
…disumano silenzio.
Troppo lontano è l’intirizzito faggio
dall’esile fumo
di quel grigio comignolo
che, appena nato,
è già ghermito
nella fredda presa del gelo
con un ultimo guizzo di pinna.
Scavo con la memoria l’umida terra
alla ricerca di calde zolle…d’estate,
ma è solo ghiaia fangosa di pioggia
che ingoia il mio corpo,
allenta il mio passo,
raggela le ossa.
Fendo con lo sguardo la vitrea bambagia oltre,
là dove finiva la giocosa corsa
dei filari di viti.
Oh …un giovine pesco
dai cocchini frutti
allarga le braccia
sul lembo di un cielo azzurrino.
Ma è solo stupido scherzo
di Fata Morgana!
E’ solo un desolato grigio inverno
in questa piana
da camposanto!
Troppo lontano è l’allegra festa
di mammole e rose
nella stagione degli oleandri in fiore
che dà vita alla terra
speranza all’attesa
brio nei cuori.
Il calore anco d’abbraccio
d’amico fraterno del tempo
dal gelo è ghermito repente
in questa stagione
di freddo solamente pungente
dolore.
26 dicembre 2005