Sinceramente difficilmente si può immaginare una situazione più disperata di quella di colui che, sebbene innocente, per un tragico errore giudiziario, si trova detenuto in carcere ad espiare una lunga e dura condanna. La pena, in virtù del patto sociale sottoscritto dai cittadini, ha la funzione di ristabilire l’ordine giuridico e sociale violato, riaffermando la sovranità dello Stato; ma se essa va a cadere su di un innocente si risolve, purtroppo, in un’iniqua ingiustizia.
Diceva un celebre giurista del secolo scorso, Pietro Calamandrei, che l’errore giudiziario è un pericolo sempre immanente nel processo; per cui dove si celebra un processo là c’è il pericolo dell’errore giudiziario che può consistere sì nel condannare una persona innocente, ma anche nel mandare assolto un colpevole.
Senza dubbio, nessun processo, per quanto accurato, per quanto scrupoloso, per quanto giusto ed equo possa essere, potrà mai garantire la società che esso non produrrà un errore giudiziario, per cui l’unica alternativa sarebbe quella di... evitare i processi: niente processi, niente errori giudiziari, ma nessuna società al mondo, attualmente, purtroppo, può ancora permettersi di fare a meno del sistema giudiziario.
Anche se come abbiamo appena detto, qualsiasi processo per quanto accurato e scrupoloso non può darci la garanzia assoluta di essere immune dal pericolo dell’errore giudiziario, è evidente che la pluralità dei gradi di Giudizio, l’aver sottoposto a diversi Giudici l’esame ed il successivo riesame della questione, è sicuramente un modo per dare una adeguata tranquillità alla coscienza sociale che, quanto meno, è stato fatto tutto ciò che è umanamente possibile per evitare di cadere nel baratro dell’errore giudiziario.
Nel caso del nostro concittadino Adriano Sofri, condannato per un gravissimo delitto di sangue in cui trovò la morte un Funzionario di Polizia barbaramente assassinato, pur senza voler entrare ovviamente nel merito della vicenda che lo ha visto prima imputato e poi condannato, bisogna dire che la sua colpevolezza è stata confermata in diversi e differenti gradi di Giudizio, in cui sono intervenuti anche, per ben due volte, i Giudici della Suprema Corte di Cassazione.
Ciò premesso, se oggi, dopo tutti questi numerosi Giudizi, che hanno ribadito la responsabilità del dott. Sofri per questo grave delitto, si ritiene ancora, anche da parte di molti autorevoli esponenti politici, che Egli possa essere o sia certamente innocente e che, perciò, vada immediatamente scarcerato, io mi domando perché mai dovrebbe invece essere considerato sicuramente colpevole il "Pasquale Esposito", privo di un avvocato di fiducia e difeso quindi dall’avvocato d’ufficio, che a seguito della condanna di un Giudice, neanche appellata per ignoranza o per mancanza di mezzi, sconta oggi la sua condanna in carcere, lontano però dai riflettori della politica?
Se si vuole ancora oggi, per forza, ritenere che il dott. Sofri sia innocente, allora anche "Pasquale Esposito" merita la stessa considerazione ed io affermo che, se è possibile che Sofri possa essere innocente è altrettanto, se non ancor di più possibile, che sia innocente anche "Esposito", per cui se va scarcerato l’uno deve essere scarcerato anche l’altro e se si deve modificare la Costituzione per concedere la grazia a Sofri la stessa grazia va concessa anche ad "Esposito" che, peraltro, ha avuto sicuramente meno possibilità e mezzi per potersi adeguatamente difendere che non Sofri, per cui è anche assai più probabile che sia innocente.
(scritto il 31/12/2003)
La Grazie ad Adriano Sofri
- Dettagli